Attività al deposito di Santo Chiodo

Da Settembre a Novembre 2018:

I lavori di riordino e movimentazione delle macerie ricoverate presso il deposito di Santo Chiodo a Spoleto sono stati eseguiti come prima opera propedeutica alla ricostruzione, a partire dall’iconostasi. Infatti, nell'ambito di tali lavori sono stati riordinati i bancali contenenti macerie, in funzione della zona di recupero, all'interno di uno dei locali del deposito. Il riordino, a sua volta, ha consentito di effettuare una prima valutazione quantitativa e qualitativa del materiale recuperato. Si è constatato che gli elementi lapidei decorati dell’iconostasi sono stati recuperati in percentuale oltre il 95%; per quanto concerne i conci con superfici affrescate, è stata redatta una ricognizione puntuale che ha portato al riconoscimento di molti di essi all'interno delle diverse figure dell'apparato decorativo. Il lavoro è stato sintetizzato in schede elaborate per i singoli bancali.

(RUP: Arch. Maria Elena Corrado - IsCR; Direttore dei Lavori: Arch. Stefania Argenti - IsCR; Direttore Operativo: Dott.ssa Giuseppina Fazio - IsCR; Supporto tecnico e schedatura: Ing. Chiara Romano; Imprese: Regoli e Radiciotti s.r.l.)

 

Ottobre 2018:

E' stato eseguito un pronto intervento su un lacerto di affresco che, già a seguito di terremoti precedenti, era stato staccato dal supporto lapideo, riposizionato su un tessuto e ricollocato in situ. Il lacerto è stato recuperato in pessime condizioni a seguito del crollo della Chiesa.

(Opificio delle Pietre Dure)

 

Da Maggio 2019 a Ottobre 2019:

La seconda fase di lavori propedeutici alla ricostruzione dell'iconostasi, eseguita presso il Deposito di Santo Chiodo di Spoleto, è stata finalizzata al restauro ed al ricollocamento dei frammenti crollati appartenenti all'iconostasi. Dopo una prima ricognizione dei blocchi lapidei decorati posizionati nei bancali, è iniziato un lavoro di riconoscimento che ha portato alla ricomposizione completa a terra della balaustra litica costituita da una cornice inferiore, colonnine, archetti trilobati e cornice superiore. I lavori sono proseguiti con la ricomposizione dei conci affrescati contenuti originariamente negli archetti della balaustra, raffiguranti La Vergine con Bambino, Apostoli e santi. Sono stati poi riconosciuti e riordinati tutti i frammenti lapidei decorati appartenenti ai cicli pittorici del fronte e del retro dell'iconostasi.

(RUP: Dott. Giovanni Luca Delogu - SABAP Umbria; Progettisti: Dott.ssa Giuseppina Fazio, Arch. Stefania Argenti, Arch. Maria Elena Corrado - IsCR; Direttore dei Lavori: Dott.ssa Giuseppina Fazio - IsCR; Direttori Operativi: Arch. Stefania Argenti, Arch. Maria Elena Corrado - IsCR; Impresa: Aethra Restauri di Rita Onori e Nella Savini s.n.c.)

 

Giugno 2019:

I frammenti dei rosoni provenienti dal crollo della Chiesa di San Salvatore in Campi, recuperati nelle fasi di messa in sicurezza, sono stati ricomposti presso il Deposito di santo Chiodo. Si è potuto constatare che di entrambi i rosoni non mancano che esigue porzioni, probabilmente frantumate nel momento dell'impatto e non più riconoscibili.

(Restauratore: Nicola Bruni - SABAP)

 

Da Novembre ad oggi:

Realizzazione del sito dedicato alla Chiesa di San Salvatore in Campi.

(RUP: Arch. Maria Elena Corrado - IsCR; Webmaster: Ottavio Ono - IsCR; Gestione documentazione: Ing. Chiara Romano; Consulenze tecniche: Arch. Stefania Argenti e Dott.ssa Giuseppina Fazio - IsCR)

Macerie di pregio ricoverate presso Deposito Santo Chiodo a Spoleto
Bancale con elementi lapidei iconostasi
Scheda_tipo
Cantiere_restauro_cornice iconostasi
Cantiere_restauro_cornice iconostasi
Cantiere_restauro_elemento della cornice dell'iconostasi
Cantiere_restauro_ricomposizione cornice iconostasi
Cantiere_restauro_ricomposizione cornice iconostasi
Rosone Ricomposizione (foto di M. Achilli SABAP Umbria)